Centro in provincia di Avellino, 32 km a Nord-Est del capoluogo; è
situato a 372 m s/m., sulle rive del Calore. Agricoltura (cereali, olive, uva,
frutta); allevamento ovino; industria casearia e laniera. 8.531 ab. CAP 83036.
• St. - È l'antica
Aeclanum, città osca, costruita su
un sito abitato fin dall'età preistorica (vi è stata ritrovata una
importante necropoli eneolitica). Fu dapprima città sannita e poi
fortificazione romana. Divenuta colonia romana nel II sec. d.C., fu distrutta da
Costante II imperatore d'Oriente nel 662; sulle sue rovine sorse poco dopo
Quintodecimum, destinata però a essere devastata da Saraceni e
Normanni e infine distrutta da un terremoto (XI sec.). Venne allora costruita
Aquaputida, poco più a Sud dell'abitato originario, denominata
Mirabella nel XIV sec. Il nuovo centro appartenne, con il titolo di
contea, ai Visconti e a Francesco Sforza; nel XVII sec. passò ai
Naccarelli, quindi agli Orsini di Gravina. Nel 1862 aggiunse al nome
M.
quello antico di
Eclano; nel 1873 ebbe il titolo di città. •
Arte - Le ripetute distruzioni che la città subì in seguito alle
guerre e ai terremoti (l'ultimo nel 1980, da cui la città è uscita
gravemente danneggiata) non ha permesso la conservazione di monumenti antichi.
L'unico edificio di rilievo giunto sino a noi è la chiesa di Santa Maria
Maggiore, al cui interno si conserva un crocefisso romanico in legno del XII
sec.